Tre stadi diversi, tre vittorie memorabili. Cambia l’impianto ma la voglia di vincere della Juventus non finisce mai. Giampiero Boniperti lo sa benissimo, lui stesso ha coniato la frase: “Alla Juventus vincere non è importante, è l’unica cosa che conta!”. La mentalità della Vecchia Signora è riassumibile in queste semplici parole che hanno caratterizzato da sempre i giocatori del club torinese, il derby d’Italia ovvero Juventus-Inter, è una di quelle partite che i tifosi sognano di vincere sempre. Le vittorie sono state tante, ben 54. Riportiamo le tre vittorie che suscitano più gioca ai supporters bianconeri.
Il 18 dicembre 1983, al vecchio Comunale di Torino, si sfidano la Juve di Trapattoni e l’Inter allenata da Gigi Radice. In campo ci sono diversi campioni, da Zenga a Cabrini, da Bergomi a Scirea, da Beccalossi a Platini. Fa molto freddo, la neve è caduta abbondantemente nelle ore prima ma la partita è molto vibrante. Parte forte l’Inter ma la Juve contiene bene e sfiora per due volte il vantaggio con Platini che si vede negare per due volte la gioia del gol da Zenga. All’ultimo minuto del primo tempo c’è un lancio di Boniek, Penzo devia il pallone che si alza a campanile, per tutti sarebbe un pallone impossibile da calciare al volo, ma non per Platini. Il fuoriclasse francese si coordina perfettamente e lascia partire un diagonale che si infila imparabilmente nell’angolo basso alla destra dell’incolpevole Zenga, un gol stratosferico. Nella ripresa l’Inter attacca ma Bodini compie autentici miracoli sui tentativi di Serena e Collovati. La Juve chiude il match nel finale: Platini spara un bolide dal limite, Zenga respinge, Paolo Rossi tira sul palo ed è Beniamino Vignola a scaraventare il pallone in rete e far esplodere i tifosi bianconeri. Al termine della stagione, la Juventus conquisterà il suo ventunesimo scudetto.
Il 2 marzo 2003 Juve e Inter sono appaiate in vetta alla classifica. C’è lo scontro diretto al “Delle Alpi” che non ha storia: la Vecchia Signora vince con un netto 3-0. Grande protagonista è il ceco Pavel Nedved che propizia l’autogol di Guly sbloccando così il risultato e poi sigla il raddoppio con un sinistro chirurgico da fuori area. Il pubblico bianconero è in visibilio, l’Inter di Cuper prova ad organizzare una reazione ma a dieci minuti dalla fine ancora una fuga del ceco sulla sinistra propizia il terzo gol siglato da Camoranesi. È il trionfo, la squadra di Lippi stacca i nerazzurri e a maggio conquisterà il ventottesimo scudetto.
Ancora a marzo un altro trionfo bianconero che ha il sapore della nostalgia. Nel 2012 si gioca nel nuovissimo “Juventus Stadium”. Dopo i fattacci di Calciopoli, Antonio Conte è riuscito a ridare un’identità vincente alla squadra bianconera che insegue il Milan per conquistare il tricolore. L’Inter gioca bene e sfiora il gol più volte con Milito ma Buffon è attentissimo. Nella ripresa la Vecchia Signora accelera e Caceres con una precisa incornata, riesce a portare in vantaggio i suoi. Entra in campo anche Del Piero che cerca il suo primo gol in campionato nel nuovo impianto. La Juve cerca il raddoppio con insistenza, alla mezz’ora Vidal serve proprio il capitano bianconero che solo davanti a Julio Cesar non può proprio sbagliare, sfatato il tabù dello Juventus Stadium per Alex, l’Inter cola a picco. La stagione si concluderà con lo scudetto che andrà alla Juventus dopo una rimonta eccezionale, ma soprattutto con l’addio di Alex Del Piero alla società bianconera. Manca molto al calcio italiano ed ai tifosi juventini ma anche a Juventus-Inter che ha visto un suo pezzo storico andar via troppo presto.