Una squadra perfetta ma difettosa. Si può riassumere così il momento della Juve dopo la prestazione a due facce, sul campo del Verona, che ha portato al rocambolesco pareggio di domenica pomeriggio. Tanti sono i meriti della squadra di casa capace di riaprire un match che sembrava fosse chiuso dopo appena mezz’ora dal fischio d’inizio, ma molti sono i demeriti dei bianconeri incapaci di gestire il gioco ed evitare gli attacchi aerei dei veronesi, subiti prevalentemente nella seconda frazione di tempo. Come sempre accade in queste occasioni, la strigliata di Conte non si fa attendere .
Il “furioso” allenatore bianconero ha deciso di annullare la giornata di riposo di lunedì mattina facendo radunare i suoi uomini a Vinovo con il sostegno degli immancabili Marotta, Nedved e Paratici. Ciò che Conte ha fatto notare alla squadra è stato l’atteggiamento troppo remissivo e superficiale del secondo tempo e la “paura” mostrata dalla difesa in occasioni di calci da fermo e palle alte. Un atteggiamento già avuto a Firenze e nelle partite in casa contro Sampdoria ed Inter che, seppur siano state vinte, potevano compromettersi per troppa sufficienza nei minuti finali. 30 minuti di rimprovero, bagno d’umiltà e poi tutti a casa, niente allenamento per i giocatori alquanto stupiti dal nuovo dietrofront del tecnico.
Una nuova evoluzione del metodo Conte, privare i calciatori del giorno di riposo, per una breve ramanzina. Funzionerà anche stavolta? Quello che si è visto domenica non può certamente soddisfare il tecnico leccese e nemmeno il popolo juventino, abituato a vedere annientate le squadre rivali con almeno 2 o 3 gol di scarto, ma proviamo a rovesciare la medaglia. Un piccolo calo di concentrazione in realtà potrebbe essere ammissibile e quasi fisiologico. La Juventus ha 8 punti in più dello scorso anno ed 11 rispetto alla prima targata Conte, ha trovato degli attaccanti (la coppia Tevez-Llorente) capaci di siglare già 22 gol, che diventano 33 se si sommano quelli di Vidal, ha la migliore differenza reti ed è, dopo il Bayern Monaco, la squadra europea con la miglior media punti nel proprio campionato. Il pareggio di Verona scaturisce dalla pesante assenza di Barzagli ma anche da una mancanza di concentrazione da parte di uomini fondamentali come Bonucci, Pogba e lo stesso Vidal che forse avrebbero bisogno di più turn over ma a cui non si può rimproverare nulla per l’ottimo andamento della stagione.
Considerando che le partite no dei sopracitati sono una tantum e che giocatori come Marchisio e Osvaldo scalpitano per prendersi il posto, Conte potrebbe aver già risolto i suoi problemi prima di metterli sul tavolo.